CARNE ESPANSA – Palestra per artistx
Che cosa è necessario? Che cosa voglio dire?
CARNE ESPANSA è una palestra in cui ci sia allena senza vista, esplorando la sensibilità e la percezione come materia viva. Una palestra aperta a chi vuole approfondire un mezzo espressivo, entrarci in conflitto, per cercare cosa si vuole dire davvero.
Una palestra per inseguire il necessario e l’essenziale.
Attraverseremo pratiche performative, bioenergetiche, e di scrittura creativa, e si avrà spazio per un’esplorazione individuale. Lavoreremo al buio. Vivremo al buio. Qui, ogni confine si dissolve: la carne si fa vapore, l’ambiente diventa corpo.
Ogni partecipante indosserà una propria maschera, che, togliendo la vista, forse la amplierà.
Un’immersione nel nero per allenare l’ascolto, abitare il silenzio, incontrarci e incontrare Altro senza vederlo, senza giudicarlo. Senza giudicarci.
La palestra sarà aperta il 24 e 25 gennaio, dalle 10 alle 17
NOTA: Per candidarti, invia una breve lettera (max una pagina) entro l’8 gennaio a michele_granzotto@live.it
Racconta di cosa ti occupi e perché vuoi partecipare.
Michele Granzotto, nato a Treviso nel 1995, è un ricercatore e giovane regista che opera al confine tra teatro e società, con un particolare interesse per l’atmosfera e la sensibilità sociale. Attualmente è dottorando presso l'Università di Napoli “Federico II”, dove conduce un’indagine volta a porre le basi per una “sociologia estetica”, integrando Neue Phänomenologie, Performance Studies e dimensione sociale in una riflessione sul senso della scena.
Tra le esperienze significative del suo percorso si segnala la regia di "Rabbits' Tales," finalista a Biennale College Teatro 2024. Ha ideato e condotto laboratori che combinano pratica performativa, bioenergetica e scrittura creativa, come LEIB, dedicato a persone con diverse abilità visive (ciechi e ipovedenti). Attraverso questo laboratorio si sono esplorate nuove possibilità di un teatro che promuove una fruizione non limitata ai singoli sensi, ma basata su una percezione sinestetica e atmosferica.
Ha inoltre ricoperto ruoli di assistente alla regia e tutor in produzioni inclusive con attori non vedenti e ipovedenti, contribuendo alla creazione di eventi teatrali fruibili da un pubblico indipendentemente dalle diverse abilità sensoriali.
Il suo percorso di ricerca si concentra sul paradosso sottocutaneo che pone la domanda: perché, pur sapenso, non agiamo? La risposta sembra risiedere nella relazione sottile tra corpo e spazio, dove le atmosfere modellano la sensibilità e il modo di percepire e abitare la realtà circostante. Nel corpo viene ricercato un movimento capace di trasformare la consapevolezza in azione, la percezione in relazione e il sapere in vita concreta.



Un ciclo di appuntamenti sulla fotografia rivolto ad appassionati, neofiti e professionisti alle prime armi, che vogliano indagare come un mezzo tecnico, analogico o digitale che sia, possa riuscire a tradurre e comunicare un linguaggio estremamente sensoriale.

Diomedi Mattia è un videoartista, scenografo e lighting designer italiano. Studia scenografia all'Accademia di Belle Arti di Brera e lighting design all'Accademia del Teatro alla Scala, dove insegna anche la tecnica di produzione multimediale per il master in scenografia e lighting design.

Il monologo è un lungo discorso fatto da una persona che, talvolta, può farti sbadigliare dalla noia. La parola deriva dalla radice greca "monologos" e si traduce in "parlare da solo".

Che cosa è necessario? Che cosa voglio dire?
CARNE ESPANSA è una palestra in cui ci sia allena senza vista, esplorando la sensibilità e la percezione come materia viva. Una palestra aperta a chi vuole approfondire un mezzo espressivo, entrarci in conflitto, per cercare cosa si vuole dire davvero.

Arrivano Roberto Zappalà, Maud De La Purification e Alessandro Pontremoli per un talk che intreccia sguardi e linguaggi diversi: la visione coreografica di Zappalà, la presenza e la sensibilità interpretativa di De La Purification, e l’approccio critico e storico di Pontremoli. Seguirà un talk con Zappalà e Pontremoli sul linguaggio e la presentazione del libro del coreografo. Un incontro pensato come una conversazione aperta, per attraversare insieme il lavoro, le idee e le domande che stanno dietro la scena, tra creazione, corpo e immaginario contemporaneo. A seguito
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